domenica 1 dicembre 2013

Rassegna Internazionale dei vini Passiti e da Meditazione

Lo scorso weekend sono stata alla VI Rassegna Internazionale dei Vini Passiti a Zola Predosa (Bo). In una giornata così cupa e piovosa come quella di domenica 24 Novembre, non c'era niente di meglio che andare ad assaggiare qualcosa che addolcisse la giornata.

La location è stata Villa Edvige Garagnani, una dimora storica del paesino ai piedi dei Colli bolognesi che risale alla seconda metà del '700.

La rassegna, organizzata dall'Accademia della Muffa Nobile in collaborazione, tra i tanti, con il Consorzio del Parmigiano Reggiano, ha presentato circa 500 etichette suddivise per regione. Oltre ai vini passiti e da meditazione, erano presenti ben 26 banchi d'assaggio di prodotti tipici come il Parmigiano Reggiano, la mortadella di Bologna igp di Alcisa e Felsineo, il nocino modenese dell'ordine del Nocino, il culatello di Zibello e tanti altri.

Di assaggi devo dire che ne ho fatti parecchi anche perché, il vino passito, è una tipologia di vino che adoro; devo dire però che di prodotti eccellenti e che si distinguessero dalla massa ne ho trovati ben pochi. Nel banco d'assaggio dell'Emilia Romagna mi ha piacevolmente colpito un solo prodotto: U Pasa di Tenuta Bonzara.


 
Un vino eccezionale: piacevolmente dolce e non stucchevole. E' uno di quei vini dolci che non ci si stanca mai di bere. U Pasa è un vino che si ottiene dalla vendemmia tardiva delle uve Sauvignon Blanc e che compie un lungo affinamento, un anno in barriques più 6 mesi in bottiglia. Il colore è un bellissimo giallo paglierino, quasi dorato. Ma è all'olfatto che questo vino colpisce in modo particolare: un bouquet intrigante e complesso che spazia da note di frutta secca e candita, alla dolcezza del miele e della vaniglia. Un vino equilibrato e veramente elegante.
 
Ma alla rassegna dei vini passiti non c'erano in degustazione soltanto vini dolci: con un banco d'assaggio tutto suo, c'era anche Cantina della Volta, una delle migliori aziende produttrici di Lambrusco.  
 
 
 
 

 
Un'azienda giovane quella fondata da Christian Bellei nel 2010 ma con una lunga tradizione vinicola alle spalle. Christian ha vissuto da sempre respirando il profumo del mosto e assaporando il gusto aspro del Lambrusco: suo padre è stato infatti il primo a produrre Lambrusco Spumante con metodo classico invece dei soliti Lambruschi beverini che tanto andavano di moda negli anni Ottanta. Fu proprio in quel periodo infatti che iniziò la sfida di Giuseppe Bellei: rivisitare il più  povero e bistrattato tra i vini italiani in chiave francese. Si accorse infatti che lo Champagne e il Lambrusco di Sorbara D.O.C. erano accomunati dal forte tenore di acidità delle uve e dalla buona persistenza del bouquet. Christian porta avanti questa sfida in modo magistrale, sia con il suo tradizionale Lambrusco di Modena DOC metodo Classico che con il Lambrusco Spumante Rosè: due piacevoli rivelazioni. Peccato non aver potuto assaggiare anche il Lambrusco di Sorbara "Rimosso", vincitore quest'anno dei 3 bicchieri sulla guida del Gambero Rosso... Lo farò sicuramente a breve!
 
Tra i banchi d'assaggio gourmet sono sicuramente da segnalare:
- Il caseificio Olmi e Centomo di Anzola Emilia (Bo) che preparava al momento le famose Leggerelle, le tigelle leggere ripiene di squaquerone;
- Il consorzio del Parmigiano Reggiano che in degustazione aveva stagionature che andavano da un minimo di 24 mesi fino a un eccezionale 72 mesi;
- Anche se fuori regione, buonissime le proposte al cioccolato del fiorentino Luca Morganti: chicchi di caffè ricoperti di cioccolato fondente, cremini al pistacchio, cioccolatini al cocco, frutta glassata, tavolette al fondente 100%. Queste solo alcune delle numerose proposte.
 
Che dire, una giornata all'insegna della dolcezza!
 
 


 
 

 


lunedì 25 novembre 2013

Che emozione... Finalmente il mio primo post!

Sono mesi,  forse anni, che penso: " Come mi piacerebbe avere un blog tutto mio". Forse è un desiderio stupido e banale, d'altronde, chi non ha un blog nel 2013? 

Oggigiorno chiunque ha un blog e si diletta, più o meno bene, a scrivere della borsa griffata del momento,  di viaggi in Peasi esotici, del lievito madre e dei segreti per un make-up perfetto.  Ce n'è per tutti i gusti insomma: fashion blogger, travel blogger,  food blogger,  beauty blogger e chi più ne ha più ne metta.

Io cosa voglio essere?  Beh, di sicuro impazzisco per borse e abiti vintage. 
E poi adoro viaggiare... anche se solo con la mente.

Amo i bambini e conosco tutte le problematiche che emergono nella vita di tutti i giorni quando hai a che fare con queste piccole canaglie e con mariti,  compagni,  suoceri,  casa, scuola, lavoro... sono una mamma.

E amo, anzi adoro il buon cibo... e il vino! Non c'è cosa al mondo che mi soddisfi di più e che mi faccia sognare,  che mi riempi di gioia: un buon piatto e un buon calice... Che vita!

Ok, ho trovato,  questo è quello di cui voglio parlare: cibo e vino. E poi sono nel posto giusto,  abito in una regione che di certo non avrà il massimo del clima ma che per quanto riguarda l'enogastronomia dà il filo da torcere a molte altre.

L'Emilia Romagna è un posto unico nel quale vivere se visto con gli occhi di un appassionato gourmand ed è proprio di questo di cui voglio parlare, delle mille sfaccettature e di tutto ciò che offre la regione più foodie d'Italia.